Anche questa volta la legge regionale contro il gioco d’azzardo patologico, approvata all’unanimità nel 2016 durante l’allora Giunta Chiamparino, (per ora) è salva. È da oltre un anno che la maggioranza in Consiglio regionale tenta di approvare la modifica proposta dal consigliere Claudio Leone (Lega) che di fatto puntava a smantellare l’impianto normativo del provvedimento che tutela le fasce più vulnerabili della popolazione e più esposte ai rischi del gioco ponendo dei limiti alla collocazione e agli orari di apertura delle sale slot e dei video lottery.
Norme che, come hanno dimostrato i dati della Direzione Sanità della Regione, di Ires Piemonte e del Cnr, sono riuscite a diminuire in modo significativo la presa in carico dei giocatori patologici da parte del Servizio sanitario nazionale e i volumi di denaro spesi nelle macchinette.
Imponente sia la mobilitazione delle opposizioni in Consiglio regionale, che hanno presentato migliaia di emendamenti, che delle associazioni e dei movimenti, fra cui Libera, il Gruppo Abele, le Acli, la Società di San Vincenzo De’ Paoli, il movimento dei Focolari, l’Azione Cattolica regionale, che hanno chiesto a gran voce di non cambiare una legge che funziona. Anche i Vescovi piemontesi avevano lanciato l’appello «a mantenere ed accrescere un insieme di attenzioni educative e di sviluppo, garantito da un buon modello legislativo, capace di sostenere e proteggere i soggetti più facilmente esposti all’inganno dell’azzardo». La Lega, rimasta isolata dopo che le altre forze di maggioranza (Forza Italia e Fratelli d’Italia) si erano defilate, ritenendo che in questo momento le priorità della Regione siano altre, venerdì 23 aprile ha dunque gettato la spugna e sospeso la proposta di legge, dopo decine di ore di discussione in Consiglio regionale.
«Di fronte ad un ostruzionismo cieco che distorce le regole del confronto democratico», ha dichiarato il capogruppo della Lega, Alberto Preioni, «abbiamo dovuto cambiare strategia». «La Giunta», ha proseguito l’assessore Fabrizio Ricca, «è pronta fin da ora a presentare un nuovo disegno di legge condiviso». La maggioranza di centrodestra intende dunque organizzarsi per una rinnovata proposta di modifica che riesca a salvare gli equilibri politici senza provocare la netta opposizione delle minoranze e della società civile.
«Sulle malattie come il Gioco d’azzardo patologico non si scherza», ha dichiarato la consigliera Monica Canalis (Pd), «soprattutto in mezzo ad una pandemia che ha messo la salute al primo posto tra i pensieri dei piemontesi. La Lega non ha retto l’opposizione istituzionale delle forze di minoranza e la determinata protesta della società civile, e non ha saputo tenere unita la maggioranza su una proposta di legge che avrebbe cancellato ingiustamente i buoni risultati ottenuti dalla norma del 2016».