Savigliano, amena cittadina in provincia di Cuneo, ma appartenente all’arcidiocesi di Torino, era un antico insediamento abitativo probabilmente fin dall’epoca romana, ma, certamente, lo è fin da quella alto medioevale. E’ situata, all’incirca, là dove le valli alpine dei torrenti Maira, Grana e Varaita si trasformano in fertile pianura, che si amplia, di lì a poco, con la loro confluenza in quella del Po. A ripercorrerne la sua storia e la sua architettura, sabato 26 marzo, è stato presentato il sontuoso volume Savigliano. Un millennio tra arte, storia e cultura, edito dalla saviglianese L’Artistica Editrice e curato da Rosalba Belmondo, per molti anni direttrice del locale Museo Civico.
Cornice della presentazione lo storico Teatro Milanollo, voluto da ventinove borghesi cittadini, perché anche il popolo, e non solo i nobili, potesse fruire del piacere degli spettacoli ludici: fu inaugurato nel 1834, quando ormai era tramontato il regno di Carlo Felice (Carlo Feroce, appellativo che si meritò per la sua dura repressione del brigantaggio sardo prima e dei patrioti dei Moti del 1821 poi), che non aveva mai perdonato a Savigliano di aver dato i natali a Santorre di Santa Rosa, il principale esponente di quella rivolta tesa invano a modernizzare l’arcaico stato sabaudo assolutista.
“Non abbiamo voluto fare una guida turistica”, ha commentato la curatrice, ma con questa pubblicazione, con oltre 500 pagine e 600 fotografie, viene raccontata la storia della città, con approfondimenti storici ed artistici, che vedono raccontati gli antichi palazzi, le chiese e le ville che ancora la contornano. Per la prima volta molte dimore aristocratiche hanno aperto le loro porte per mostrare i loro interni, far conoscere le loro volte decorate, le torri e i cortili seminascosti. Savigliano è un piccolo scrigno, ricco di tesori artistici forse poco conosciuti, dei quali il volume offre una completa rassegna.
L’evento è stato anche l’occasione nella quale il sindaco Giulio Ambroggio, autore a sua volta di studi storici sulla città e su Santa Rosa, a nome dell’Amministrazione comunale ha offerto una pergamena a Giacomo Lorenzato, tra i soci fondatori dell’Editrice Artistica e autore di parecchie foto del libro, per commemorare i 50 anni di attività dell’azienda saviglianese.
Tra i palazzi descritti manca quello dei Santa Rosa, colpevolmente abbattuto negli anni ’60 dello scorso secolo per costruire un condominio: allora l’attenzione per la memoria della propria storia non era così prioritaria in molti comuni piemontesi.