La seconda vittima di Piazza San Carlo. Nosiglia, “occorre un sussulto di dignità”

Messaggio dell’Arcivescovo – Sono stati celebrati il 6 febbraio nella chiesa torinese di Santa Rita i funerali di Marisa Amato, seconda vittima degli incidenti del 3 giugno 2017 in piazza San Carlo. Nosiglia ha inviato un messaggio che esorta i responsabili della tragedia «ad un sussulto di dignità, che sfoci nell’assunzione delle proprie responsabilità»

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Pubblichiamo la lettera che l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia ha inviato al parroco di Santa Rita, don Roberto Zoccalli, in occasione dei funerali di Marisa Amato: 

“Non sia turbato il vostro cuore”. Con queste parole Gesù consola i suoi discepoli che erano addolorati per la sua dipartita dal mondo verso il Padre. Anche il nostro cuore è umanamente turbato di fronte alla morte della signora Marisa Amato. In queste circostanze ci accorgiamo quanto le parole di conforto e di solidarietà e viva partecipazione che possiamo esprimere alla sua famiglia sono ben povera cosa di fronte al suo profondo dolore. Solo la preghiera, il silenzio e l’ascolto della Parola di Dio può infondere speranza e dare forza alla fede di cui c’è tanto bisogno in questo momento.

Gesù ci invita ad avere fede in Dio per poter sperare di vivere sempre con Lui dopo la morte, là dove ci ha preceduti proprio per prepararci un posto accanto a sé. Queste assicurazioni del Signore ci confortano e sono un appello a trovare in Lui quella consolazione della fede che ci assicura che i nostri morti sono accanto al Signore Risorto.

La nostra preghiera è dunque carica di dolore e di tristezza, ma anche di profonda fede: celebriamo infatti in questa eucaristia la vittoria di Cristo sulla morte e, uniti a Lui, siamo certi che anche per la signora Amato questa vittoria si sta compiendo ora e si compirà insieme con noi alla fine dei tempi. Niente infatti né morte né vita, né tribolazione o sofferenza potranno mai separarci dall’amore di Dio che ci è stato dato in Cristo Gesù nostro Salvatore.

Desidero rivolgere un pensiero particolare ai familiari di Marisa. Lei vi ha lasciato una eredità preziosa che è l’esempio della sua vita, della sua fede, del suo sacrifico, del suo amore: prendete dunque forza e coraggio nei vostri cuori e camminate sempre uniti e concordi insieme a lei che dal cielo continuerà a proteggervi, vegliando sulla vostra casa con la stessa intensità di affetto che vi dimostrava e che mai verrà meno. Gesù infatti ci assicura che i nostri cari sono vicini a noi e mai ci abbandonano perché il loro amore unito al Suo è più forte della morte e permane in eterno.

Preghiamo inoltre perché il Signore susciti in chi ha determinato con il suo comportamento la tragedia di Piazza San Carlo un sussulto di dignità e di rimorso di coscienza che sfoci nell’assunzione delle proprie responsabilità, riconosciute di fronte alla giustizia umana, e condizione necessaria per ottenere la misericordia di Dio e vincere così il male con il bene.

E preghiamo anche per la nostra città ferita affinché la morte di Marisa susciti in ogni suo cittadino e in chi ha più responsabilità della cosa pubblica un forte impegno di ripresa morale fondata su quei valori cristiani e civili che aiutino tutti a farsi carico di una convivenza cittadina pacifica e solidale, soprattutto verso i tanti poveri e sofferenti che vivono nella nostra città, come ci ha mostrato e invitato a fare Marisa.

Maria Madre di Gesù e nostra che ha sperimentato il dolore e la perdita del suo Figlio sotto la croce accolga con amore di madre Marisa e la conduca al suo Figlio Gesù e dia a tutti noi, che oggi ci uniamo nella preghiera di suffragio, la consolazione della fede e della speranza, certi che un giorno ci ritroveremo insieme in quel regno di luce infinita dove non c’è sofferenza, pianto e lutto ma solo gioia e pace per sempre con il Signore.

Mi unisco alla vostra preghiera e vi benedico tutti di cuore.

+ Cesare NOSIGLIA, Arcivescovo di Torino

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