Suore di San Giuseppe, da due secoli a Torino

Anniversari – Domenica 17 presso la Casa generalizia di via Giolitti 29 le suore di San Giuseppe ricordano 200 anni dall’arrivo a Porta Palazzo chiamate dalla marchesa Giulia di Barolo per stare accanto alle famiglie più povere

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L' albero della famiglia dell'Istituto suore di San Giuseppe nelle mani del fondatore, il gesuita padre Médaille, accoglie i partecipanti alle celebrazioni del Bicentenario dell'arrivo delle religiose a Torino nel 1821

Domenica 17 ottobre, presso la Casa generalizia dell’Istituto Suore di San Giuseppe in via Giolitti 29 a Torino, si celebra il Bicentenario dell’arrivo della congregazione che ha come carisma il «Piccolo disegno». L’appuntamento è per le 9.30: «partecipano» anticipa madre Maria Petra Urietti, superiora generale dell’Istituto «un centinaio di persone, in rappresentanza delle quattro congregazioni che costituiscono la nostra Federazione». Il Bicentenario dell’arrivo delle religiose nella zona di Porta Palazzo, giunte da Chambéry il 1° settembre 1821, cade significativamente nell’anno che Papa Francesco ha dedicato al padre terreno di Gesù patrono della congregazione. La giornata, rimandata di qualche settimana per via delle norme anticovid, prosegue madre Urietti «è scandita dalla memoria delle nostre radici per incarnarle nelle necessità del presente: ascolteremo diverse testimonianze sull’origine, l’arrivo a Torino, sostenuto e stimolato dalla marchesa di Barolo nel 1821, e poi come si è espanso il ‘Piccolo disegno’, in Italia».


Nel pomeriggio viene proposto un pellegrinaggio virtuale partendo da Carcassonne, città natale del gesuita francese padre Jean Pierre Médaille che nel 1650 fondò l’Istituto Suore di San Giuseppe al Puy con appoggio del Vescovo locale. E poi a Lione dove, all’indomani della rivoluzione francese, rinasce la famiglia religiosa. «Infine a Chambéry da dove sono partite per Torino le nostre consorelle e poi da lì via via le altre fondazioni» elenca suor Petra «dopo Torino ci fu Pinerolo, Aosta, Cuneo e poi le Suore di San Giuseppe della Provincia italiana della Congregazione di Chambéry ai Roma». La Messa conclusiva della giornata alle 15.30, presieduta don Sabino Frigato sdb, vicario episcopale per la vita religiosa, si celebra nella parrocchia di San Gioacchino in corso Giulio Cesare proprio dove due secoli fa le prime suore di San Giuseppe si misero a servizio nella scuola per i ragazzi più poveri. «La matita dello Spirito Santo» conclude madre Urietti riferendosi al carisma dell’Istituto « ha voluto prolungare le fronde dell’albero del ‘Piccolo Disegno’ verso l’Italia nel 1821 e poi il disegno si è arricchito e modificato col passare del tempo: allungamenti, restringimenti, cancellature, aggiunte: riusciamo a immaginare questa Mano che disegna? Proviamo a vedere la Mano di Dio che disegna! Una Mano che ama ‘passare la matita’ alle nostre fragili mani – ecco perché Piccolo Disegno’ e ci dice: «Avanti! Tocca a te ora continuare il disegno! Non avere paura se qualche tratto dovrai cancellarlo e se qualche tratto rimarrà incerto: per fare un disegno non occorre solo una matita, ma ci vogliono anche gomma e temperino».

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