Sviluppare l’industria editoriale, uno studio di Praxi su Torino

Analisi condotta per conto dell’Unione Industriali, molte aziende d’avanguardia nell’area subalpina

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Se Torino più vantare anche l’appellativo di «città del libro», non è solo perché ogni anno nel mese di maggio, a partire dal 1988, ospita una grande kermesse dedicata al mondo dell’editoria italiana e internazionale, ma può farlo pure per la sua importante filiera industriale che abbraccia i settori grafica e cartotecnica, carta ed editoria, la produzione di contenuti multimediali, integrati da software e servizi di comunicazione quali supporto e veicolo di trasmissione del prodotto editoriale.

Una «filiera del contenuto», come viene definita, per la quale Unione industriali ha affidato alla società Praxi il compito di effettuare un’analisi per individuare soluzioni che possano supportare al meglio le aziende del torinese, in una logica di filiera aggregata, flessibile e aperta a settori industriali affini. «Viviamo un periodo di profondissime trasformazioni», sottolinea il presidente di Unione industriali Torino, Giorgio Marsiaj, «la tecnologia impatta profondamente sul lavoro, l’organizzazione e la cultura d’impresa. Dobbiamo pensare in ‘grande’, confrontarci, ascoltare il mercato, crescere insieme ad altri imprenditori del territorio. E’ fondamentale creare partnership di filiera per affrontare meglio la competizione, che resta comunque su un terreno globale. Il futuro delle nostre imprese si gioca anche sul piano della progettualità condivisa».

Dalla ricerca condotta da Praxi emerge un quadro che conferma un avvenuto cambiamento significativo nel corso degli ultimi anni, che ha modificato in modo sostanziale la struttura della produzione e il mercato di riferimento. Lo sviluppo dei contenuti sulle grandi piattaforme web, i nuovi modelli di business, l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale, i temi della sostenibilità e le sfide imposte dalla transizione digitale hanno ridefinito i confini dell’industria grafica e dell’editoria, rendendo di fatto necessaria la condivisione di problematiche e l’individuazione di soluzioni tra imprese operanti in stretta complementarietà nella creazione, conservazione e trasmissione di contenuti.

«L’area torinese», spiega Carlo Emanuele Bona, presidente del Gruppo grafici, cartai e cartotecnici di Unione industriali, «può vantare forte tradizione e la presenza di oltre 3 mila aziende operanti nell’industria del contenuto, dalla produzione della carta fino alla distribuzione del prodotto editoriale. Consolidare una filiera trasversale e multisettoriale, dialogando e rispondendo insieme alle sollecitazioni della transizione digitale, è una grande sfida non solo nell’ottica di crescita delle nostre aziende, ma anche dello sviluppo del territorio. Per questo motivo siamo presenti a importanti eventi come il Salone del libro 2023: intendiamo accompagnare in questa evoluzione sia le imprese sia il grande pubblico, che potrà così venire a conoscenza del percorso condiviso e delle nostre proposte».

A proposito di libro e industria – tra gli appuntamenti a Lingotto Fiere previsti dal programma della buchmesse subalpina – il 18  maggio alle ore 14, nella Sala Azzurra del Padiglione 3, l’Unione industriali di Torino propone «Scrivere l’industria: la cultura d’impresa si racconta».  Un incontro per fare o approfondire la conoscenza su quella che è «L’evoluzione dell’industria del contenuto», insieme al direttore della Federazione carta e grafica, Massimo Modugno, a Simone Lattes, amministratore delegato di Lattes & C. Editori, e al vicedirettore generale del Gruppo editoriale Gedi, Gabriele Comuzzo. Inoltre, con alcuni scrittori di opere letterarie dedicate a storie di imprese e di imprenditori, del settore editoria e non solo (Paolo Bricco, Gian Arturo Ferrari e Alessandra Selmi, autori di, rispettivamente, «Adriano Olivetti. Un italiano del Novecento», «Storia confidenziale dell’editoria italiana» e «Al di qua del fiume»), parlare di «Cultura d’impresa: nella storia dell’industria, il racconto del Paese». A moderare l’incontro con i tre scrittori, il direttore della rivista «Mondo economico», Francesco Antonioli, e a concludere l’appuntamento Antonio Calabrò, vicepresidente di Unione industriali Torino e presidente di Museimpresa.

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