185 campane suoneranno domenica 24 giugno in onore di San Giovanni Battista patrono di Torino: 62 in 8 «concerti itineranti» e 123 in contemporanea, alle 12 per l’Angelus, aggiungendosi ai rintocchi del mezzogiorno che già normalmente echeggiano dai campanili della città. Nella stessa giornata, sempre a motivo di festa, lo spettacolo luminoso garantito non più dai fuochi d’artificio ma da un sistema di droni (servizio a fondo pagina). L’iniziativa «Campane in festa per San Giovanni» è di «CampaneTo»: un piccolo gruppo di ricercatori e musicisti appassionati che da circa cinque anni si è lanciato nell’impresa di «recuperare e valorizzare il patrimonio campanario torinese». A guidare il gruppo il giovane tentratreenne Marco Di Gennaro affiancato da Alessio Vagaggini. Un gruppetto di 6 «affezionati» (di cui due sono ragazzi giovanissimi che frequentano le scuole medie) a quel suono che per secoli è stato il «social» delle comunità e che oggi per diversi motivi rischia di perdersi. «Riscoprirlo nel giorno di festa del patrono della città è un modo per solennizzare la giornata», spiega Di Gennaro «ma anche per far cogliere il significato di questa tradizione, di questi suoni che un tempo scandivano i ritmi delle giornate, del lavoro, della preghiera, annunciavano momenti lieti, pericoli, nascite e morti».
CampaneTo
Ecco dunque che da qualche anno il gruppo di «Campane To» (nato da un percorso di ricerca di Di Gennaro laureatosi in letteratura e filologia con una tesi sul suono delle campane nella tradizione locale) ha censito 54 torri campanarie della città «riprogrammandone» 22. Ma cosa significa riprogrammare le campane?
«Lo staff di CampaneTo, oltre al censimento dei singoli concerti campanari» spiega Di Gennaro, «si dedica gratuitamente alla cura e all’aggiornamento delle programmazioni delle suonate di diversi campanili che vengono garantite da un sistema elettrificato. Centraline in cui sono state inserite sequenze di suoni che magari non erano quelle della tradizione locale, andate perse con il tempo o con interventi di automazione che le hanno sostituite con motivi più ‘aggiornati’ o di uso comune. Alcune nel tempo hanno invece subito modifiche che poi non sono state corrette. Si può dunque agire sulle combinazioni dei suoni, sulle melodie e/o sui tempi in modo da armonizzare la tradizione, riproponendo le suonate originarie, le esigenze liturgiche e quelle di quanti abitano nelle vicinanze dei campanili».
«Un auspicio che rilanciamo in questa occasione di festa per San Giovanni», prosegue «è che la dove ci sono ancora tastiere manuali si riesca a recuperarle a riportarle nelle celle campanarie per rimetterle in funzione nelle occasioni speciali. Molte tastiere purtroppo sono andate perdute e al momento nessuna è funzionante, ma sarebbe un prezioso contributo per la nostra storia riuscire a intervenire. Altro desiderio, è che come per la festa patronale, anche a Natale si riuscisse ad organizzare una analoga sequenza di concerti, un ulteriore modo per sottolineare un tempo importante per le nostre comunità».
Tastiere manuali, elettroniche, cordicelle e batacchi per uno strumento che può offrire varie possibilità per solennizzare una festa come accadrà a San Giovanni…
«Alle 12 del 24 per l’Angelus i 22 campanili che abbiamo programmato suoneranno ‘a distesa’ cioè con tutte le campane in movimento. Mentre per i concerti programmati nell’arco del 24 saranno suonate o “alla romana”, o “baudetta”. Nel primo caso le campane piccole sono suonate a martello e quella grande rovesciata ‘a bicchiere’ e rilasciata secondo la melodia prevista, mente nel secondo tutte le campane sono ferme e la melodia affidata al movimento di martelli e battacchi collegati alla tastiera».
I concerti itineranti
Il 24 inizierà alle 9.15 con il concerto delle campane della chiesa di Maria Ausiliatrice, poi alle 10 seguirà quello della cattedrale e alle 11 quello della chiesa di San Gioachino. Alle 11.30 suoneranno le campane della chiesa della Piccola Casa della Divina Provvidenza, alle 12.15 quelle della chiesa delle Stimmate. Nel pomeriggio alle 16.30 a 150 anni dal primo rintocco quelle di Gesù Adolescente alle 17.30 quelle della chiesa del Patrocinio di san Giuseppe e alle 18 concluderanno al giornata quelle della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù in via Nizza 56 ed alle 19 quelle della chiesa dei Santi Apostoli.
«Abbiamo cercato», prosegue Di Gennaro, «di coprire per quanto possibile con questi concerti tutto l’arco della città, perché sia festa per tutti e di ‘associare’ i rintocchi a un momento specifico. Ad esempio alla Piccola Casa suoneranno a segnare la conclusione della prima Assemblea di tutta la famiglia cottolenghina, alle Stimmate coincideranno con la conclusione della celebrazione dei Battesimi, a San Gioacchino e ai Santi Apostoli accompagneranno l’uscita dalla Messa».
Campane «speciali»
«Più numerose sono le campane», spiega ancora Di Gennaro, «ovviamente più possibilità di realizzare melodie si hanno. Per questo eccelle il Cottolengo che ne ha ben 10. Il Patrocinio di San Giuseppe ne ha invece 6 insignite del primo premio all’Esposizione Nazionale del 1928. Le campane del duomo sono 4: la campana maggiore, opera dei fratelli alessandrini De Giorgi suona in DO#3, pesa intorno ai 1380 kg e vi sono raffigurati San Giovanni Battista, la Crocifissione e San Massimo, primo vescovo della città. La seconda campana, opera della fonderia Carmagnano nel 1830, suona in MI3, pesa intorno agli 800 kg ed è posta accanto alla maggiore. È dedicata al patrono della città, San Giovanni Battista ed è caratterizzata da un programma iconografico particolare che vede raffigurata, oltre al Battista e all’Immacolata, una croce trifogliata o di San Maurizio, raramente riscontrabile ad ornamento dei bronzi. Le due campane minori si affacciano sul versante opposto a piazza san Giovanni: la terza, nota FA#3, peso 580 kg, reca l’iscrizione «Capitulum metropolitanum taurinense MDCCCLXXVIII» (1878) e venne fusa a Bra dalla Regia fonderia di metalli dei fratelli Vallino. La quarta, nota LA3, peso 350 kg, risale al 1749, anche se fu rifusa in seguito ad un’incrinatura nel 1864 sempre dalla fonderia Vallino di Bra per interessamento della compagnia del Ss.mo Crocifisso.
Per chi volesse approfondire o conoscere la realtà di CampaneTo
https://campanetor.wordpress.com/
Bella iniziativa quella di CampaneTo, peccato però per qualche mancanza non di poco conto. In Barriera di Milano, il campanile della chiesa parrocchiale Maria Regina della Pace “ospita” un concerto di 20 campane (8 quintali la più grande 35 kg la più piccola completo di impianto elettrico per il suono a distesa e a carillon (baudetta) e può funzionare a tastiera o nastro programmato.
E’ il solito problema che affligge le solite periferie ricordate nelle cronache negative e dimenticate per le presenze positive.
Il concerto di campane suddetto segna quotidianamente la vita: liturgia e avvenimenti gioiosi e tristi