Torino e Susa avranno un unico Consiglio Pastorale

Decreto – Le Diocesi di Torino e di Susa avranno un solo Consiglio Pastorale, unitario. Questa grossa novità, orientata all’integrazione delle due Chiese confinanti, unite nella persona del Vescovo, viene annunciata su «La Voce e Il Tempo» da un decreto che indice le elezioni per la formazione del nuovo Consiglio. La fase elettorale dovrà concludersi entro il 15 gennaio 2024

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Mons. Roberto Repole

Con Decreto del 10 novembre 2023 l’Arcivescovo di Torino e vescovo di Susa mons. Roberto Repole ha disposto la costituzione di un unico Consiglio Pastorale diocesano per l’Arcidiocesi di Torino e la Diocesi di Susa e l’avvio contestuale delle operazioni per la designazione dei membri per il quinquennio 2024 – 2028, essendo ormai in scadenza o scaduti i mandati dei precedenti Consigli pastorali diocesani.

La proposta di un unico Consiglio, si legge nel Decreto arcivescovile, è connessa alla «necessità di compiere passi che rendano possibile una pastorale più integrata tra l’Arcidiocesi di Torino e la Diocesi di Susa unite in persona episcopi», d’intesa con il Consiglio episcopale e visti i canoni 511-514 del Codice di Diritto Canonico.

I membri saranno designati secondo le «Norme per la costituzione del Consiglio Pastorale diocesano per il quinquennio 2024-2028». A queste Norme faranno seguito le disposizioni degli Statuti che saranno promulgati con l’entrata in funzione del nuovo Consiglio.

Nel decreto sono inoltre indicati i membri delle Commissioni elettorali centrali per Torino e Susa, «con il mandato di coordinare le operazioni di preparazione, svolgimento e scrutinio delle elezioni, secondo quanto previsto nelle Norme».

Le operazioni per la designazione dei membri per il nuovo Consiglio Pastorale diocesano si dovranno concludere, sia per i ministri sacri che per i laici, entro il 15 gennaio 2024; il nuovo Consiglio entrerà in funzione il 16 gennaio 2024.

«A entrambe le comunità diocesane», scrive mons. Repole, «chiedo di accompagnare con incessante e fiduciosa preghiera questo delicato momento di discernimento e di unirsi alla mia grande riconoscenza per quanti – sacerdoti, diaconi permanenti, consacrati e consacrate, laici e laiche – nel mandato che si sta concludendo hanno fatto parte di questi Organismi di partecipazione, offrendo la loro generosa opera con zelo e disponibile generosità. Affido a Maria, Vergine Consolata e Signora del Rocciamelone, il nuovo tratto di cammino delle nostre amate Chiese».

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