Il 17 marzo dalle 18 alle 20 si terrà on-line il terzo incontro seminariale organizzato dal coordinamento interassociativo di Torino sui temi della sostenibilità ecologica, welfare e partecipazione. Fanno parte del coordinamento l’Azione Cattolica, Abitare la Terra, Acli, Associazione Cascina Archi, Chicco di senape, Cisv, Comunità di via Germanasca, Cristiani e Politica, Csbl, Gioc, Meic e Mascia. Tutti coloro che desiderano partecipare possono rivolgersi all’associazione di appartenenza per prenotarsi e ricevere il link di collegamento.
L’incontro avrà per titolo «La città come comunità: per una Torino pacificatrice, rigenerata, inclusiva, collaborativa, sostenibile, giusta e capace di Futuro». Interverranno Franca Maino, Elide Tisi e Mario Salomone analizzando le tematiche proposte a partire dalla loro esperienza e con la sensibilità propria dei rispettivi campi di competenza.
Leggere le tematiche della transizione ecologica e della sostenibilità alla luce della fede significa comprendere l’impellente realismo che portano in sé che non consente autonome fughe neanche ai percorsi dell’economia e della finanza.
La complessità richiede di recuperare la dimensione relazionale ormai ineludibile, e fa emergere prepotentemente i filoni della marginalità, della mobilità sociale, delle diseguaglianze economiche e delle periferie a partire dai quali si devono cercare le strade per creare sinergie, complementarietà e stabilità che permettano di costruire con sicurezza progetti di vita e di futuro. E’ necessario allora porre in essere un metodo innovativo di conoscenza e analisi del territorio in grado di sostenere scelte politiche e strategiche altrettanto innovative e finalizzate alla realizzazione dei Goal dell’Agenda 2030 con la massima interazione con i BES, gli indicatori di benessere equo e sostenibile.
Puntare ad una città che cura e promuove qualità della vita e benessere diffuso, opportunità, valorizzazione di talenti, attrattive degli stili di vita è volere una città lungimirante, capace di costruire il futuro, di rendere solido il tessuto sociale, di avere gli strumenti per sostenere e superare le sfide emergenti, per rigenerarsi e ristabilire equilibrio.
Una città sostenibile e resiliente mette in atto un approccio interculturale e intergenerazionale in cui trovano spazio le nuove comunità e identità e in cui si valorizza l’emergere del pensiero e della propositività dei giovani rendendoli protagonisti dei processi decisionali, politici per la loro crescita personale, professionale e sociale.
Ripensare in questo modo la città richiede un’amministrazione capace di ascolto e intenzionata a rispondere alle esigenze degli abitanti attraverso percorsi partecipativi che abbiano come priorità l’inclusività per i soggetti deboli a cui venga garantito l’accesso al welfare e ai servizi fondamentali; serve inoltre tutelare i luoghi culturali e di aggregazione, l’ambiente urbano, il commercio di prossimità, i quartieri e la relativa accessibilità e connessione, oltre che promuovere attività produttive a basso impatto ambientale, economia ecologica, incubatori di imprese e centri di ricerca, nuovi poli di innovazione tecnologica e cura il sistema del verde urbano che connette con corridoi ecologici il territorio cittadino con quello alpino.