Settecento milioni di investimento, 80 mila auto all’anno e 1.200 addetti impiegati sulla linea. Sono le misure della neonata 500 elettrica. La prima vettura del gruppo Fca ad emissioni zero verrà realizzata nello stabilimento di Mirafiori.
Il 12 luglio, proprio nella ricorrenza dei 120 anni della nascita di Fiat e nell’800° compleanno dello stabilimento di corso Tazzoli, si è deciso di celebrare questi anniversari con la posa del primo robot Comau che lavorerà lungo la linea dove verrà prodotto questo nuovo modello innovativo e d’avanguardia. Solo in lastratura, ad esempio, saranno ospitati 200 robot che permetteranno di avere il processo di saldatura totalmente automatico.
La prima auto uscirà dalla fabbrica torinese nel secondo trimestre del 2020 e la presentazione ufficiale avverrà al prossimo Salone di Ginevra. «Mirafiori» ha sottolineato il responsabile Fca per l’Europa, Pietro Gorlier «rimane ancora il più grande polo produttivo del gruppo nel mondo. La nuova 500 elettrica è il primo tassello degli investimenti in programma per il polo produttivo di Torino.
A questo progetto seguiranno il rinnovamento dei modelli Maserati, a partire dalla Levante, e altri prodotti, come previsto dal nostro piano industriale». Gorlier ha anche confermato per il triennio 2019- 2021 i 5 miliardi di euro di investimenti in Italia per sostenere un sostanziale rinnovo nella gamma di prodotti, con l’introduzione di 13 modelli totalmente nuovi o profondamente rinnovati e l’avvio di un piano di elettrificazione dell’offerta, con l’inserimento in gamma di 12 versioni elettriche di modelli nuovi o già esistenti. Poi ha ricordato che oggi nel comprensorio di Torino di Fca lavorano circa 20 mila persone, tra produzione e attività collegate di ingegneria e design, vendite, servizi finanziari e ricambi. Allargando il perimetro anche alle altre attività di Fca in Piemonte, vanno considerate altre 4 mila lavoratori e i circa 40 mila addetti delle aziende fornitrici.
Insomma, non sarà più la Fiat degli anni 60 e 70 del novecento, ma il gruppo Fca continua a rappresentare una delle principali realtà produttive italiane. «La 500 Bev» ha aggiunto Gorlier «è un vero prodotto del ‘made in Fiat’ e del ‘made in Torino’. Stiamo sviluppando qui un nuovo centro di eccellenza dell’elettrico nel quale lavorano già 260 persone». «Sono orgogliosa» ha detto il sindaco di Torino, Chiara Appendino «che Fca abbia deciso di partire da qui con la 500 elettrica. È stata mantenuta la parola data e tutti dobbiamo essere riconoscenti. Torino è fortemente collegata a Fca e non può farne a meno», mentre il governatore Cirio ha evidenziato che «le istituzioni devono mettere le grandi industrie nelle condizioni non solo di rimanere in Italia, ma di continuare ad investire nel nostro Paese».
Per la Fiom «finalmente qualcosa inizia a muoversi» ha commentato Edi Lazzi, segretario torinese dei metalmeccanici Cgil «ma servono più modelli e una strategia di lungo periodo per gli stabilimenti italiani» mentre per Claudio Chiarle, segretario torinese della Fim «questo è un momento di straordinaria importanza perché segna definitivamente lo spartiacque verso produzioni di auto più sostenibili.
Ora il Comune promuova e sostenga l’elettrificazione della Città e dell’area metropolitana con l’installazione capillare delle paline di ricarica. Occorrono investimenti e sinergie pubblico-privato. La Regione promuova e sostenga il ricambio del parco macchine regionale dal tradizionale all’elettrico e installando paline di ricarica in tutti i parcheggi nelle vicinanze di ospedali e enti pubblici. Si promuova l’elettrificazione dei parcheggi dei centri commerciali, in convenzione con gli stessi, sostenendo con sgravi economici e libera circolazione per chi acquista auto elettriche».
In questo senso Fca si sta già muovendo prevedendo l’installazione di oltre 900 punti di ricarica presso i propri siti produttivi e nei parcheggi per i dipendenti, circa 1.200 presso i Leasys Mobility Store e oltre 1.100 presso i propri concessionari, per un investimento complessivo di circa 33 milioni di euro.