Con l’arrivo della stagione fredda il Comune di Torino in rete con la Diocesi, l’Asl, il Terzo settore e la Compagnia di San Paolo ha potenziato i servizi per le persone senza fissa dimora nell’ambito del «Piano di inclusione sociale» messo a punto dall’assessorato alle politiche sociali. Il progetto offre risposte anche per l’emergenza abitativa e sociale dei migranti che occupavano le palazzine dell’ex villaggio olimpico Moi in via Giordano Bruno e che ora sono seguite nel percorso verso l’autonomia.
Il pacchetto di interventi straordinari prevede la disponibilità di circa 800 posti letto, attraverso l’incremento di quelli nei centri comunali, nelle accoglienze della Diocesi e delle associazioni del privato sociale aperti tutto l’anno, e l’allestimento di una struttura temporanea d’accoglienza in piazza d’Armi con moduli abitativi in grado di accogliere fino a 100 persone, gestita dalla Croce Rossa.
La rete di coordinamento facente capo alla Diocesi attraverso il progetto «Ascolto, accoglienza, accompagnamento», mette a disposizione 110 posti letto, che potranno essere aumentati a seconda delle necessità. I posti sono suddivisi in sei accoglienze gestite dal Centro Torinese di solidarietà (Cts), dal Sermig e dalla Caritas Diocesana:
«Casa Betania» in Arcivescovado (via Arcivescovado 12C), «Accoglienza di Abramo» presso il Seminario Metropolitano (via XX Settembre 81), «Accoglienza Tre Angeli» sempre presso il Seminario Metropolitano (via Cappel Verde 6), «Comunità del Corso» e «Comunità Superga» presso Villa Pellizzari (corso Casale 396) che in totale accolgono 28 uomini con problemi di dipendenze, «Protagonista donna» presso l’Rsa Carlo Alberto (corso Casale 56) che ospita 12 donne e, infine, l’«Accoglienza Gran Madre», presso la parrocchia Gran Madre di Dio (piazza Gran Madre 4) che accoglie 6 uomini attraverso il servizio di operatori parrocchiali.
Ciascuna struttura mette a disposizione da un minimo di 6 ad un massimo di 25 posti in modo da rendere il servizio il più umanizzante possibile.
Infine il Comune ha previsto anche il rafforzamento delle attività svolte in strada per i senza dimora (salgono infatti a due gli equipaggi della Boa Urbana Mobile, il servizio itinerante notturno che contatta, monitora e offre assistenza).
Pierluigi Dovis, “lavoriamo insieme, non al posto di”

«Anche l’impegno della Diocesi per i senza fissa dimora», sottolinea Pierluigi Dovis, direttore della Caritas Diocesana, «è un modo per realizzare quanto Papa Francesco scrive nel messaggio per la III Giornata dei Poveri: ‘la Chiesa ha la vocazione di non far sentire nessuno straniero o escluso, perché tutti coinvolge in un comune cammino di salvezza’.
La scelta di luoghi più piccoli, di occasioni di accompagnamento, di intrapresa di percorsi – come quello che ha portato le donne del dormitorio o gli ospiti anche dipendenti da sostanze a rimanere ancora ospitati e seguiti durante i mesi estivi – sono modi per cercare di dare qualità ad un servizio, rendendolo testimonianza. Lavoriamo insieme ad altri attori, tra cui la Città di Torino, ma senza confonderci e cercando di non deresponsabilizzarli: insieme, non al posto».