Torna il festival dell’Accoglienza

Migranti – Due mesi di appuntamenti sui temi legati all’incontro, al confronto e all’integrazione dei migranti che vengono a vivere nelle nostre città. Si apre venerdì 9 settembre la seconda edizione del «Festival dell’Accoglienza», ideato e condotto anche quest’anno dall’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Torino

174

Accoglienza, parola chiave, per chi si occupa di persone migranti, parola che ne ingloba altre: fraternità. condivisione, ascolto. Che non si ferma alle strutture, ai tetti e ai pasti, pure importanti, ma va oltre. Parola che prevede un duplice cammino: quello compiuto da chi viene accolto, quello che si compie aprendosi all’altro. Accoglienza che comporta fatiche, ma che genera relazioni, spalanca orizzonti apre a novità. Novità che si possono tradurre in suoni, gusti, immagini, parole esperienze… tutti ingredienti che per 49 giorni daranno vita al secondo Festival dell’Accoglienza che viene presentato dall’Arcivescovo e dal Sindaco in Comune a Torino venerdì 9 settembre nel suo giorno di apertura.

Organizzato in collaborazione con l’Ufficio Missionario dell’Arcidiocesi il Festival, sostenuto dalla Fondazione Crt e dalla Compagnia di San Paolo prevede 49 appuntamenti in 25 sedi. Uno sguardo a 360 gradi sul tema delle migrazioni dalle questioni sociali a quelle etiche, legali e culturali declinate nelle forme più diverse, filo rosso la parola accoglienza. Si va dagli spettacoli teatrali e musicali alla rassegna cinematografica,  dalle presentazioni di libri a iniziative per i giovani. Quattro incontri saranno dedicati ai temi della fede. Porteranno il loro contributo 151 relatori (di questi 46% donne e 25% di origine straniera), fra cui: l’Arcivescovo mons. Roberto Repole, il Vescovo di Asti mons. Marco Prastaro, i giornalisti Domenico Quirico e Nello Scavo, lo scrittore Paolo Rumiz, i registi Laura Curino e Gabriele Vacis, il presidente della Fondazione Migrantes mons. Gian Carlo Perego.

Volti diversi per sensibilità e competenze diverse ma con un obiettivo condiviso comunicare come la via dell’accoglienza sia percorribile, sia una via che spalanca al futuro e non un peso che schiaccia, E questo non solo in base a supposizioni teoriche ma sulla testimonianza di famiglie che hanno aperto le porte delle proprie case, di medici che si sono messi a disposizione, di volontari che hanno accompagnato, ascoltato, insegnato, sfamato, che si sono messi in cammino.

E proprio a richiamare la concretezza della parola accoglienza, tra le altre, è anche prevista una escursione a piedi sul percorso montano dei migranti che dal Piemonte cercano di raggiungere la Francia e un altro sulla Collina torinese. Percorsi praticati alla ricerca di un futuro migliore ma segnati spesso dalla sofferenza, dalla fatica, dal giudizio.

Il  Festival non poteva non abbracciare nel suo svolgimento tra settembre e ottobre la Giornata del Rifugiato che quest’anno ricorre il 25 settembre e per la quale Papa Francesco ha scritto il messaggio «Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati». Un richiamo all’accoglienza che si focalizza sul termine inclusione: «Nessuno», ha esortato Papa Francesco, «dev’essere escluso. Il suo progetto è essenzialmente inclusivo e mette al centro gli abitanti delle periferie esistenziali. Tra questi ci sono molti migranti e rifugiati, sfollati e vittime della tratta. La costruzione del Regno di Dio è con loro, perché senza di loro non sarebbe il Regno che Dio vuole. L’inclusione delle persone più vulnerabili è condizione necessaria per ottenervi piena cittadinanza». Un’inclusione  e una accoglienza alle quali la conoscenza delle realtà dei paesi d’origine, la condivisione sperimentata da chi ha scelto la missione e da chi mantiene i contatti con le realtà missionare, offrono una «base» ancora più solida e per questo tra i partner del Festival, l’Ufficio Missionario diocesano che tradizionalmente in ottobre affronta con serate e incontri temi che allargano lo sguardo oltre i nostri confini.

Il Festival sarà organizzato anche in collaborazione con la Fondazione Migrantes della Cei, l’Opera Barolo, Torino Spiritualità, il Festival delle Migrazioni, il Museo del Risorgimento, il Circolo dei lettori, il Torino Film Festival, il Museo del Cinema, l’Asgi, il Comitato Interfedi, Reale Foundation e altre istituzioni torinesi.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome