Torna la colletta farmaci per chi non può curarsi

Compie 20 anni il Banco Farmaceutico – In occasione del ventennale della Fondazione la tradizionale colletta organizzata il secondo sabato di febbraio per la prima volta dura una settimana e non un solo giorno: da martedì 4 a lunedì 10 febbraio. Parla la presidente del Banco di Torino Clara Cairola

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Dalla prima colletta del 2004 all’ultima del 2019 il Banco Farmaceutico di Torino ha raccolto 326 mila medicinali distribuiti, attraverso diversi enti assistenziali, a persone e famiglie in difficoltà della provincia. Un bilancio che la sezione torinese compie in occasione dei 20 anni di fondazione del Banco Farmaceutico nazionale.

A Torino l’attività prese avvio tre anni dopo, nel 2003, e la prima Giornata di raccolta del farmaco fu organizzata a febbraio 2004. In occasione del ventennale della Fondazione la tradizionale colletta organizzata il secondo sabato di febbraio per la prima volta dura una settimana e non un solo giorno: da martedì 4 a lunedì 10 febbraio.

«Il motivo dell’estensione della raccolta», spiega la presidente del Banco Farmaceutico di Torino Clara Cairola Mellano, «non è solo legato alla celebrazione dell’anniversario. La richiesta di farmaci da parte degli enti caritativi dall’inizio della crisi, nel 2007, ad oggi continua a crescere di anno in anno: guardando gli ultimi dati del Banco Farmaceutico siamo passati da 84.800 medicinali richiesti nel 2017 a 104.465 necessari quest’anno a favore di 27.931 assistiti che non possono permettersi di acquistare farmaci da banco.

Al centro la presidente del Banco Farmaceutico di Torino Clara Cairola Mellano

Con l’aumento dei giorni dell’attività di raccolta intendiamo dunque rispondere in maniera più efficace al fabbisogno delle strutture assistenziali». Nella Giornata dello scorso anno i torinesi hanno donato 26.486 confezioni di farmaci per un valore di 170.114 euro, facendo segnare un incremento (+3,7%) rispetto ai 24.297 medicinali del 2018 e ai 23.401 del 2017. «Non è stato però fatto ancora abbastanza», prosegue la presidente, «per soddisfare il bisogno degli enti caritativi serviti dal Banco di Torino (nel 2019 54 enti e 22.956 assistiti; nel 2018 51 enti e 22.011 assistiti; nel 2017 50 enti e 22.117 assistiti), anche se la copertura delle necessità è stata, ancora una volta, in crescita: rispetto agli 88.105 farmaci richiesti, la scorsa Giornata di raccolta ha permesso di raccoglierne il 30,06%. Nel 2018 era stato raccolto il 27,84% degli 87.281 prodotti richiesti, nel 2017 il 27,58% dei 84.917 farmaci necessari».

Nelle farmacie aderenti, 257 nella provincia di Torino, fino al 10 febbraio, sarà possibile acquistare uno o più medicinali da banco. I farmaci raccolti saranno consegnati dai volontari del Banco alle strutture caritative convenzionate, tra cui il Sermig, il Cottolengo, la comunità Madian Orizzonti, l’associazione Camminare Insieme, diversi gruppi Caritas delle parrocchie, che li distribuiranno alle persone in difficoltà economica.

Anche l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia come di consueto la mattina di sabato 8 febbraio si recherà in una farmacia torinese per effettuare una personale donazione. «Quest’anno per la visita dell’Arcivescovo abbiamo scelto la farmacia di piazza della Repubblica a Porta Palazzo», spiega la presidente Cairola, «‘il quartiere dei popoli’ dove le difficoltà sono accentuate ma si affrontano grazie ai numerosi progetti virtuosi di convivenza fra i cittadini: lì operano il Sermig, il Cottolengo, le suore salesiane e numerose associazioni di promozione sociale».

Povertà sanitaria in Italia e in Piemonte – «Come ha illustrato il 7° Rapporto sulla povertà sanitaria del Banco Farmaceutico», prosegue la Cairola, «la percentuale di persone in povertà assoluta è ancora altissima: in Italia sono 1,8 milioni di famiglie e 5 milioni di individui (di cui 1.260.000 minori)». Come rileva il Rapporto nel 2019 oltre 473 mila persone hanno avuto bisogno di farmaci e hanno chiesto aiuto ad un ente assistenziale per potersi curare. In Piemonte il 5,9% delle famiglie sono in condizioni di povertà assoluta, sotto la media italiana (pari al 6,2%).

La spesa sanitaria annua delle famiglie piemontesi per la salute è di oltre 1.470 euro, rispetto ai quasi 1.347 euro medi delle famiglie italiane; il 42,3% di questa spesa (622,74 euro) viene dedicata ai farmaci. Le famiglie povere in Piemonte spendono 309 euro per la salute, rispetto a una media di 272 euro delle famiglie indigenti italiane. In entrambi i casi, all’acquisto di farmaci è dedicato oltre il 54% del budget per la salute: i nuclei famigliari in difficoltà in Piemonte spendono circa 21 euro in più di quelli italiani per comprare medicinali (168,40 euro rispetto a 147,63 euro).

Sul sito www.bancofarmaceuticotorino.org è presente l’elenco delle farmacie aderenti, riconoscibili dalla locandina della «#Grf2020»: ognuna è abbinata ad un ente caritativo, con la sua «lista» di farmaci da banco richiesti, in modo da ottimizzare le donazioni ed evitare sprechi di medicinali.

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