Lavorare: se c’è una parola d’ordine all’interno della redazione de «La Voce e il Tempo» è proprio questa. Di conseguenza assolutamente da evitare è stare seduti alla scrivania ad oziare con lo sguardo perso nel monitor… Questo lavoro intenso è un crescendo di energia che culmina il mercoledì nel tardo pomeriggio, quando le pagine del settimanale devono essere completate per mandarle in stampa in tipografia.
Infatti, come mi ha illustrato il primo giorno di «lavoro» il direttore Alberto Riccadonna, il giornale è da intendersi come un prodotto che segue una sorta di catena di montaggio fino ad essere confezionato e consegnato ai lettori abbonati e in edicola. Il ciclo produttivo di questo settimanale ruota intorno alla giornata del mercoledì: così a partire dalla riunione di redazione del giovedì precedente, si stabilisce cosa pubblicare nel numero successivo.
Mentre alcuni articoli venivano stesi e si disegnava il menabò delle singole pagine, non appena stampate le bozze uno dei miei compiti era di rileggerle per controllare eventuali errori di battitura. Può sembrare un incarico semplice, ma invece richiede grande concentrazione, poiché eventuali errori di battitura danneggerebbero l’immagine della testata.
Un altro lavoro da svolgere tutte le mattine, e a cui ho dato il mio contributo, è la rassegna stampa, sia cartacea che digitale, che la redazione cura per tutta la diocesi di Torino. Inoltre, ho avuto la possibilità di scrivere alcune notizie sui prossimi appuntamenti partendo dai comunicati stampa giunti in redazione. Mi è stata anche mostrata la sezione online del settimanale e la parte amministrativa che si occupa sia della gestione economica che del servizio clienti (spedizione e abbonamenti). Al termine del mio stage mi è stato offerto un breve ma intenso corso di fotografia.
Insomma, per me è stata davvero una settimana produttiva ed interessante in cui ho potuto farmi un’idea sul giornalismo grazie al contributo di persone molto disponibili e pazienti.
Giovanni TOSETTO