È stato presentato venerdì 26 giugno il Protocollo d’Intenti la Regione Piemonte e la Regione Ecclesiastica Piemontese, sullo specifico valore educativo degli Oratori.
Il testo definitivo sarà reso pubblico non appena verrà assunto con Delibera della Giunta Regionale, ma ne hanno illustrato il senso e il significato mons. Cesare Nosiglia, Presidente della Conferenza Episcopale Piemontese, il Governatore Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, Mons. Guido Gallese, Delegato per la Pastorale Giovanile Regionale, l’Assessore Regionale al Welfare Chiara Caucino e l’Assessore per i Rapporti con il Consiglio Regionale, Maurizio Marrone.
Le finalità del Protocollo sono due, correlate ma distinte. La prima, nell’immediato, riguarda la riapertura degli Oratori Piemontesi e la ripresa delle loro attività.
Sono tre le condizioni per la riapertura degli Oratori: l’adempimento delle specifiche norme di prevenzione dal Covid-19; il rispetto delle legittime e vincolanti disposizioni canoniche di ogni Vescovo diocesano; il discernimento concreto di ogni oratorio circa le proprie disponibilità ad adeguare la propria organizzazione in relazione alle norme di prevenzione previste dalle normative di legge.
Come si potrà leggere nel testo, il Protocollo confermerà «la possibilità di riapertura degli oratori: se nella modalità di Centri estivi, secondo le norme della corrispondente Delibera di Giunta Regionale; se nella modalità di attività educative ordinarie, nell’osservanza delle norme di prevenzione dal contagio da Covid-19, previste dalle «Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza Covid-19» del Dpcm dell’11 giugno 2020. Si conferma altresì la possibilità della riapertura e della gestione in sicurezza delle attività dei Centri di vacanza con pernottamento per bambini e adolescenti nella fascia di età dai 6 ai 17 anni (noti come «campi estivi»), secondo le norme della corrispondente DGR del 25 maggio 2020 e delle altre attività similari ad esse associabili, soprattutto della realtà associative».
La seconda finalità, che guarda oltre la situazione di emergenza per la pandemia del Covid-19, «intende rendere stabile e istituzionale l’impegno a riconoscere, valorizzare e sostenere le specificità educative degli Oratori Piemontesi» ovvero nel «riconoscimento del carattere ‘popolare’ degli oratori quale loro peculiare valore educativo, in uno stile proprio di ‘prossimità evangelica’, che trae dall’esperienza di fede la sua ispirazione e la sua forza».
La Regione Piemonte si impegna perciò a chiarire, approfondire e sostenere gli oratori piemontesi, da promuovere e non solo da normare. E «nel definire le concrete declinazioni normative la Regione Piemonte si impegna a confrontarsi previamente con questa ispirazione di fondo, senza la quale le singole richieste operative risultano inadeguate e limitanti».
La Regione Ecclesiastica Piemontese si impegna altresì «a favorire la definizione di forme di collaborazione tra gli Enti Ecclesiastici e le realtà territoriali, al fine di garantire la qualità delle attività di oratorio», e si impegna a mantenere gli «Oratori aperti a tutti e per tutti, con la loro attenzione alle sfide dell’emarginazione e dell’interculturalità».
Quale luogo e strumento di confronto, verrà costituito in forma stabile ed istituzionale il Tavolo Oratori Piemontesi (T.O.P.), attraverso l’Assessorato al Welfare e la Consulta Regionale di Pastorale Giovanile, garantendo la rappresentanza a tutte le realtà associative degli Oratori, tra cui la Noi Torino Aps e l’Anspi Piemonte.
Circa i fondi per gli Oratori, per sostenere il loro servizio educativo in questa fase emergenziale, sono stati stanziati circa 12 milioni di euro: 9,7 da parte del Governo e 2 dalla Regione Piemonte tramite i fondi europei, che aiuteranno le attività dei centri estivi, tra cui anche quelli degli Oratori. I fondi saranno trasferiti ai Comuni e da questi agli Oratori, secondo le modalità previste dai Comuni stessi. La Regione Piemonte si impegna inoltre a garantire la copertura finanziaria della Legge Regionale sugli Oratori n. 26/2002, assicurandola non nella fase consuntiva del bilancio ma in quella di previsione.
Nei prossimi giorni verrà infine approfondita la recentissima DGR che disciplina i campi estivi (incluse le attività di Agesci).
Verso la firma del protocollo
articolo pubblicato su La Voce e il Tempo di domenica 28 giugno
Il lungo e faticoso percorso di riavvio delle attività pastorali degli oratori piemontesi giunge ad un punto di svolta: il 26 giugno sarà firmato un Protocollo di Intesa tra la Conferenza Episcopale Regionale e la Regione Piemonte. Sono state settimane intese, di lavoro serrato, coordinato dal T.O.P., il Tavolo Oratori Piemontesi.
Il Tavolo Oratori si è mosso nell’orizzonte normativo delle Linee Guida varate dal Governo, in relazione alle misure di sicurezza dalla pandemia del Covid-19. Che significato avrà dunque il Protocollo di Intesa? Sarà un momento importante che, innanzitutto, ratificherà e renderà pubblico il grande sforzo congiunto per declinare le condizioni di riapertura degli Oratori e di tutte le altre attività di Pastorale Giovanile. Ma il Protocollo intende guardare oltre l’emergenza del Coronavirus, per impostare una nuova modalità di confronto con le Istituzioni Regionali e di promozione degli Oratori Piemontesi. Con la Delibera della Giunta Regionale del 30 maggio erano infatti state disciplinate «la programmazione e la gestione in sicurezza delle attività de centri estivi per bambini e adolescenti nella fase 2 dell’emergenza covid-19», per la cui attuazione è stata svolta la formazione regionale «Tutto concorre al bene», disponibile sui siti diocesani e sul canale YouTube. Ad oggi sono già oltre 9.000 le richieste giunte alla piattaforma www.oratoripiemontesi.it per il corso e-learning di formazione sulla prevenzione da Covid-19.
È imminente anche la pubblicazione degli «Indirizzi per la riapertura e la gestione in sicurezza delle attività dei Centri di vacanza con pernottamento per bambini e adolescenti nella fascia di età dai 6 ai 17 anni, nella fase 2 dell’emergenza Covid-19», che rende possibile la programmazione e l’avvio delle esperienze dei campi estivi nel territorio della nostra Regione.
Anche le attività ordinarie degli oratori piemontesi (non riconducibili ai centri estivi) e della Pastorale Giovanile (quelle di Agesci incluse), possono ripartire, nella duplice osservanza delle norme di prevenzione dal contagio del Covid-19 e delle competenti disposizioni diocesane.
Il sostegno alla ripartenza degli oratori è stato inoltre assicurato dal recente comunicato dell’Assessore regionale alle Politiche per la Famiglia, Chiara Caucino. «È di 9,7 milioni di euro la somma trasferita al Piemonte per i centri estivi» recita il comunicato. «La Conferenza Unificata Stato-Regioni ha confermato l’importo di riparto originariamente previsto». E specifica: «Il criterio prescelto per la ripartizione dei fondi, destinati a centri estivi diurni, servizi socio-educativi territoriali e centri con funzione educativa e ricreativa, è la numerosità della popolazione residente nella fascia 3/14 anni. Lo schema di decreto prevede altresì che le risorse finanziarie siano erogate entro 15 giorni alla registrazione del provvedimento in un’unica soluzione. I soggetti che potranno collaborare con i Comuni nella realizzazione degli interventi finanziati, potranno essere, specifica l’assessore, enti privati, scuole paritarie di ogni ordine e grado, enti appartenenti al Terzo Settore, imprese sociali, enti ecclesiastici e di culto, purché dotati di personalità giuridica».
Successiva alla firma del Protocollo sarà infine la pubblicazione del vademecum per la riapertura degli oratori, sia per le attività estive quanto per ripresa autunnale.
don Luca RAMELLO – UPGTORINO
don Stefano VOTTA – NOI TORINO