Tutto è cambiato dopo il voto del 4 marzo. Il nuovo Parlamento, il Governo giallo verde, M5S e Lega, l’opposizione in difficoltà di Pd e Forza Italia. L’Italia ha virato verso forme di populismo da interpretare. Il centro e il moderatismo quasi spazzati via, la partecipazione politica dei cattolici da ridefinire. Di questo e molto altro si è discusso all’Hotel Genio di Torino sabato 30 giugno in occasione del lancio pubblico del progetto – movimento «Rete Bianca». Platea piena all’incontro promosso, tra gli altri, da Giorgio Merlo e Giampiero Leo.
Si è osservato che la classe dirigente cristianamente ispirata oggi pare prosciugata. E che è inutile cercare di ritornare al passato o vivere di nostalgie, ma neppure è pensabile gettare la spugna, dare una delega in bianco a movimenti e partiti che spesso strumentalizzano la fede e vivono una evidente contraddizione nel rapportarsi ai temi etici e dei valori cristiani, di solidarietà, centralità dell’uomo, primato della vita.
Nella sua introduzione l’on. Merlo, coordinatore del progetto, è andato al cuore del problema evidenziando flussi e realtà che nelle elezioni del 4 marzo hanno frantumato ciò che di sedimentato e duraturo era rimasto nelle culture politiche del XX Secolo. Se la grande stampa laica riconosce l’urgenza di riportate nel quadro politico componenti democratiche moderate e riflessive, sul versante ecclesiale i richiami di Papa Francesco e del presidente della Cei Gualtieri Bassetti stanno diventando inequivocabili. I cattolici devono ritornare a fare politica; non solo volontariato, assistenza, formazione, educazione ma anche politica attiva, con modalità e organizzazione inedite e innovative.
Secondo Guido Bodrato, padre nobile dei cattolici democratici torinesi, oggi viviamo un attacco senza precedenti alla condizione stessa della democrazia. Tutto si lega: la finanziarizzazione dell’economia, l’impoverimento dei ceti medi, la globalizzazione feroce, l’incapacità di modernizzare infrastrutture e modelli… È possibile in questa fase ridare voce ai cattolici? Su questo tema si sono concentrati Giampiero Leo, convinto della necessità di creare luoghi di incontro culturale e sociale, e Franco Campia, fautore di una stagione che rimuova l’attuale irrilevanza politica dei cattolici. Don Ermis Segatti ha ripercorso la vicenda storica dei cattolici in politica, così come si pose tra i padri costituenti, fra i resistenti e nella feconda stagione degasperiana. Una carica profetica che Rete Bianca vorrebbe assumere per tornare a parlare agli italiani