Le Chiese cristiane d’Europa sostengono la Terra Santa contro la pretesa del Comune di Gerusalemme di tassare gli edifici di culto: la protesta ha portato alla chiusura per alcuni giorni delle basiliche della Natività a Betlemme e del Santo Sepolcro a Gerusalemme. I cristiani europei chiedono che il governo israeliano si faccia garante dei Luoghi Santi e che prevalga sulla decisione del Comune «nel rispetto degli accordi internazionali che garantiscono diritti e privilegi delle Chiese: la tassazione metterebbe a rischio i servizi alla popolazione e la presenza cristiana»; si augurano che istituzioni e governi europei facciano rispettare la legge internazionale, si oppongano a qualsiasi discriminazione basata sulla religione, a ogni limitazione della libertà religiosa, a ogni violazione della legge.
La dichiarazione è firmata dal cardinale italiano Angerlo Bagnasco, presidente del Consiglio delle 33 Conferenze episcopali cattoliche d’Europa (Ccee), e dal vescovo anglicano Christopher Hill, presidente della Conferenza delle 120 Chiese europee (Cec), anglicane, ortodosse, protestanti e veterocattoliche.
Ma non c’è solo la sciagurata decisione del presidente Donald Trump di spostare l’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme e non ci sono solo i problemi sollevati dalla tassazione. Grazie alla «Collecta pro Terra Sancta» del Venerdì Santo – si svolgerà il 30 marzo 2018 – e alla generosità di tantissime persone è stato possibile il radicale restauro delle basiliche della Natività a Betlemme e del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Il Patriarcato di Gerusalemme, la Custodia francescana e le comunità orientali (greco-melchita, copta, maronita, sira, caldea, armena) hanno la speciale vocazione – scrive ai vescovi di tutto il mondo il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali – «di vivere la fede in un contesto multi-religioso attraverso il servizio di scuole, ospedali e ambulatori, ospizi e centri di ritrovo, luoghi di incontro tra cristiani e musulmani», senza dimenticare le migliaia di famiglie fuggite dalla guerra in Siria e Iraq. Papa Francesco, nel messaggio per la Giornata mondiale della pace (1° gennaio 2018), invita: «Dimostriamo vicinanza, con la preghiera e l’aiuto economico, ai cristiani iracheni e siriani tornano alla propria terra ma case, scuole, chiese e ospedali sono devastati».
La «Colletta» nasce dalla volontà dei Papi di mantenere un forte legame. Paolo VI – che era andato pellegrino in Terra Santa il 4-6 gennaio 1964 – con l’esortazione apostolica «Nobis in animo» (25 marzo 1974), imprime una spinta decisiva a favore di Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq. La «Colletta» finanzia molte opere e la Custodia paga gli stipendi a 1.030 impiegati.
Formazione e scuola – Borse di studio, tasse universitarie, necessità sanitarie di seminaristi e sacerdoti, religiosi e religiose e alcuni laici: il nuovo collegio per religiose da diversi Paesi orientali, accoglie 27 studentesse; 300 studenti, ospiti in 7 collegi, beneficiano delle borse di studio; il Pontificio Istituto Orientale di Roma ha due facoltà, Scienze ecclesiastiche orientali e Diritto canonico orientale; migliaia di ragazzi sono accolti in Terra Santa e la prestigiosa Bethlehem University, condotta dai Fratelli delle scuole cristiane, ospita 3.300 giovani palestinesi musulmani.
Aiuto ai profughi – Famiglie dei rifugiati in Giordania, Libano (Deir Mimas e Harissa), Siria (Aleppo, Damasco, Knayeh, Yakoubieh e Latakieh); bambini e giovani siriani e iracheni che frequentare la scuola. In Iraq e Siria sono stati liberati alcuni villaggi, in particolare nella Piana di Ninive, dove i cristiani rientrano nelle case.
Gerusalemme e dintori – Da secoli la Custodia si impegna nella conservazione e rivitalizzazione dei Luoghi Santi, nel sostegno alla minoranza cristiana, nella conservazione e valorizzazione delle aree archeologiche e dei santuari, nelle opere pastorali e nell’assistenza ai pellegrini. Santo Sepolcro: collaborazione con le comunità greco-ortodossa e armena nel restauro della tomba del Cristo risorto: ora si rifà la pavimentazione. Orto degli Ulivi: è in costruzione la galleria di collegamento tra la basilica e la valle del Cedron, così i pellegrini non debbono attraversare la viabilità. Altri interventi: VII Stazione della Via Crucis; Convento San Salvatore sede della Custodia e del Seminario; Terra Sancta Museum (Museo archeologico, Museo multimediale, Museo storico); Case per l’accoglienza dei pellegrini; Collegio di Terra Santa; Casa di Marta Maria e Lazzaro a Betania.
Altre località – Lavori ad Ain Karem (Santuario di San Giovanni Battista in Montana, Santuario di San Giovanni al deserto); Betlemme (Basilica della Natività, in collaborazione con le altre comunità cristiane e con l’Autorità nazionale palestinese-Anp, e Grotta del latte); Cana (Santuario del primo miracolo); Emmaus (Santuario dei Santi Simeone e Cleofa, discepoli di Emmaus); Nazareth (Basilica dell’Annunciazione); Cafarnao (Manutenzione del parcheggio); Monte Tabor (Santuario della Trasfigurazione); Jaffa; Monte Nebo in Giordania (Memoriale di Mosè).
Opere per la popolazione – 178 sussidi a studenti in difficoltà; 390 borse di studio per quattro anni agli studenti delle Università Betlemme, Ebraica a Gerusalemme e Haifa, Bir Zeit, Amman; consultori familiari a Gerusalemme e Betlemme; casa del fanciullo; assistenza medica; ristrutturazione delle case di famiglie bisognose effettuata da personale disoccupato nella Città Vecchia di Gerusalemme; ampliamento di edifici a Musrara e ad Abu Geries; altri progetti a Beit Hanina, Beitfage (Monte degli Olivi), Pisgat Zeev, Giaffa, Nazareth.
Opere culturali – Il «Christian Media Center», fondato nel 2008, oggi comprende: Website; il settimanale «Terra Santa News» è trasmesso da 35 televisioni in arabo, italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese; documentari in diverse lingue; diretta di celebrazioni liturgiche ed eventi. L’«Istituto di musica Magnificat» ha studenti cristiani, ebrei e musulmani.