Villa Santa Croce affidata al Gruppo Abele per i più fragili

Presentato l’accordo tra i Gesuiti e il Gruppo Abele che rende Villa Santa Croce a San Mauro Torinese luogo di accoglienza e sostegno per stranieri e papà con bambini: verranno accolti  6 padri con i loro figli: “numeri piccoli ma che garantiscono progetti personalizzati”

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Due progetti per Villa Santa Croce. Due nuove accoglienze nella storica struttura dei gesuiti a San Mauro Torinese verranno gestite dal Gruppo Abele. Ad annunciarlo don Luigi Ciotti e padre Alberto Remondini lunedì 2 luglio. Un passaggio della struttura dalla Compagnia di Gesù al Gruppo Abele come segno dell’attenzione che accomuna le due realtà per i poveri.

«Questo affidamento  non è un semplice accordo fra i Gesuiti e il Gruppo Abele», ha spiegato don Ciotti «ma un’alleanza che scaturisce da una solida e antica affinità, al tempo stesso sociale e spirituale. Un camminare insieme nella condivisione di spazi e di luoghi di accoglienza, ma prima di tutto dell’orizzonte tracciato da Papa Francesco con la Laudato sì e con la sua quotidiana opera pastorale». «È un accordo apostolico ben più che immobiliare», ha aggiunto padre Remondini, «perchè avvicina i Gesuiti e il Gruppo Abele nella testimonianza e nell’azione comune a favore dell’uomo e della donna  di oggi. Fede e giustizia, dal dopo Concilio, costituiscono per i Gesuiti il grande orizzonte apostolico sul quale la Compagnia di Gesù si è impegnata negli ultimi 40 anni: non è possibile annunciare il Vangelo senza promuovere la giustizia, così come ogni volta che si compiono azioni di giustizia si realizza il Vangelo del Regno. Questa alleanza intende testimoniarlo».

I due progetti di accoglienza sono rivolti a papà con bambini – sarà la prima comunità in Italia per sostenere i padri con i piccoli – e a donne rifugiate in particolari condizioni di fragilità.

Una strttura grande, complessa, storica con progetti che iniziano e nuove responsabilità che coinvolgono il GRuppo Abele ma, ha concluso don Ciotti “non c’è prezzo alla vita delle persone, vale la pena rischiare tutto per i poveri. ”

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